L’FBI chiude Megaupload per violazione del copyright

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Come avrete sicuramente letto su vari blog e newsletter del settore, l’FBI il 20 Gennaio scorso ha chiuso il celebre sito di file hosting Megaupload. Sicuramente il servizio più usato al mondo, grazie alla sua velocità anche per gli utenti non-premium. Il traffico generato da Megaupload era circa il 5% a livello Mondiale, uno dei siti più visitati al mondo. Assieme a Megaupload sono stati chiusi i “fratelli” Megavideo e Megaporn e il fondatore Kim Schmitz è stato arrestato assieme ad altri collaboratori. Originariamente conosciuto come hacker tedesco, condannato peraltro per hacking ed insider trading, Kim Schmitz ha fondato il celebre servizio come risposta agli altri servizi “peer to peer”. Ma la compagnia era anche conosciuta come file hoster di materiali leciti e quindi non protetti dai diritti di copyright improntata principalmente sulla condivisione di file di grandi dimensioni.

Come per altri casi analoghi, (ad esempio i problemi legali di Youtube con Mediaset), il dibattito è immediatamente divampato: si possono ritenere i proprietari del “mezzo” responsabili di ciò che viene condiviso al suo interno? A quanto pare sì, almeno da oggi. Secondo le accuse, MegaUpload sarebbe responsabile di almeno 500 milioni di $ di perdita per i proprietari dei copyright violati, al punto da essere definita l’intera piattaforma come una “organizzazione criminale basata in tutto il mondo, i quali membri sono coinvolti in violazione di copyright e riciclaggio di denaro in massa”. La stessa attività di MegaUpload, secondo il documento, avrebbe garantito ai suoi fondatori guidati da Kim Schmitz un totale di 175 milioni di $ in guadagni.

La reazione immediata del celebre gruppo hacker “Anonymous” è stata molto forte, hanno immediatamente sferrato uno dei più grandi attacchi informatici degli ultimi anni. I siti della RIAA (Recording Industry Association of America), della MPAA (Motion Picture Association of America), della Universal Music Group e della Giustizia statunitense sono rimasti inaccessibili per diverso tempo.

Intanto l’effetto MegaUpload ha creato non poca ansia per gli altri servizi analoghi; tutti i più famosi servizi come Filesonic, FileServe, FileJungle, FilePost, Uploaded.to etc.. hanno eliminato i file sospettati di violare i copyright e stanno bloccando gli account degli “upper”. Un altro servizio tra i più famosi, Rapidshare, non ha preso ancora provvedimenti e sembra ancora funzionare bene… Staremo a vedere quello che succede!

Al momento, però, esistono ancora delle valide alternative che vi continueranno ad offrire dei servizi simili. Il primo che possiamo prendere in considerazione è sicuramente VideoWeed, un servizio simile a Megavideo per lo streaming di filmati. Altra alternativa è MovShare, che con l’installazione di un software per visualizzare i filmati, ci offrirà una qualità dei video superiore a quella di Megavideo: qualità DIVX. Raggiungendo il sito www.divx.com potrete andare nella sezione “Software” e scaricare unicamente il webplayer. Durante l’installazione scegliete di installare solo questo componente e, se non volete, non installate Norton Security Scan. Dopo l’installazione, arrivando sulle pagine dei filmati di MovShare potrete vedere i video.

Personalmente temo che un’eventuale applicazione della legge SOPA possa compromettere l’integrità di altri servizi vitali per internet. Pensiamo allo scambio di file legali tra utenti, al “Cloud Computing”, a Youtube, a Wikipedia etc. La Grande Rete come la conosciamo adesso potrebbe davvero cessare di esistere…

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